La “tavolozza” del gusto dei prodotti chiaramontani si impreziosisce con ingredienti del territorio, sancendo ulteriormente il valore dellequazione “qualità degli ingredienti ≈ eccellenza del prodotto finale”. Facendo propria questa convinzione, tra il febbraio e laprile 2015, il Consorzio Chiaramonte per la Promozione e lo Sviluppo Territoriale, presieduto dal dott. Mario Molè, ha organizzato un ciclo di “Laboratori del Gusto” presso i ristoranti della città, chiamando a partecipare alcuni tra i più blasonati chef, della provincia ma non solo, e coinvolgendo il personale docente e gli allievi della sezione locale dellIstituto Alberghiero “Principi Grimaldi”, nonché le aziende aderenti al Consorzio, che hanno messo a disposizione i propri prodotti, esaltando il connubio tra la tradizione e linnovazione che questi stessi prodotti magistralmente rappresentano. Nel corso di quattro partecipatissime serate, i Laboratori del Gusto “Terra Matta” hanno visto avvicendarsi ai fornelli Vincenzo Candiano, Claudio Ruta, Franco Di Grandi e Marco Tozzi, in un susseguirsi di esaltazioni emozionali in grado di appagare e destare sorpresa in tutti gli organi sensoriali. Oggi, mediante questo ricettario (che è prima di tutto un Ricettolio, poiché pone al centro delluniverso gastronomico chiaramontano il suo ingrediente basilare) viene resa giustizia al lavoro svolto, offrendo la possibilità a chiunque sfogli queste pagine di replicare le ricette proposte e di riprodurre lessenza degli ingredienti di qualità in una veste capace di essere al tempo stesso tradizionale e straordinariamente moderna. Questo volume si pone così un obiettivo fondamentale: consentire a chi, per le più varie ragioni, non abbia potuto prender parte allesperienza dei Laboratori del Gusto “Terra Matta” di rivivere, a casa propria, le sensazioni provate nel corso dei quattro incontri svolti nei ristoranti di Chiaramonte Gulfi e di emozionarsi di fronte a un piatto ideato da un grande chef e preparato assemblando con cura delle materie prime di qualità assoluta, che richiamano un territorio unico, in grado, da solo, di garantire “unesperienza multisensoriale” (testo di Alessandro DAmato).